CINEMA SALA RAIMONDI

DA SABATO 05 OTTOBRE

ORARIO SPETTACOLI  17.19,15-21,30

Scheda Film
 
Titolo I puffi 2
Nazione USA 2013
Anno  
Genere Animazione
Durata 105 min
Regia Un film di Raja Gosnell
Sito ufficiale
Cast Con Neil Patrick Harris, Brendan Gleeson, Jayma Mays, Hank Azaria, Katy Perry
Data di uscita  giovedì 19 settembre 2013
Trama  lla fine del primo film Gargamella rimaneva intrappolato nel mondo reale mentre i puffi tornavano al loro villaggio. Ora lo ritroviamo a Parigi, ha sfruttato la sua magia per diventare uno degli illusionisti più famosi del mondo mentre trama per conquistare il pianeta. Il piano prevede ovviamente la cattura dei puffi e l’estrazione della sostanza che li rende blu, la stessa che alimenta la sua magia. A questo scopo Gargamella ha creato artificialmente altri due puffi (che sono grigi proprio perchè gli manca la sostanza in questione) e li ha educati ad essere monelli. Saranno loro a rapire Puffetta, che in passato aveva compiuto il passaggio da creatura grigia di Gargamella a puffo blu, per farle rivelare il segreto delle trasformazione e attirare di nuovo nel mondo reale i puffi.
Scritto da un vero e proprio team di specialisti del cinema rivolto all’infanzia I puffi 2 replica in toto la struttura del primo film, senza variare nulla nella formula che aveva portato il trionfo al boxoffice e aggiungendo (come si conviene) un paio di personaggi nuovi che passeranno da antagonisti a puffi veri e propri, ovvero da devianti (“monelli” nel senso stretto) a individui integrati nella società dei puffi.
L’unica differenza con il primo film sta in questa parabola. Se I puffi raccontava la conquista dell’individualismo da parte delle creature blu, cioè riuscire a svincolarsi dalla personalità stereotipica assegnata ad ognuno attraverso una vittoria che non è collettiva ma personale, questo sequel lavora sull’integrazione, cioè inglobare i due puffi creati da Gargamella nella comunità, trovando loro un ruolo.
Come gran parte del cinema dell’infanzia infatti anche I puffi 2 cerca di raccontare il processo di “normalizzazione” della devianza, ovvero come stili di vita diversi, se non opposti, a quelli della propria comunità di riferimento siano da condannare e possano sempre, attraverso i valori positivi, essere attenuati e ricondotti nella normalità. Nella rigida comunità dei puffi c’è insomma posto per tutti a patto di rispettarne le regole e di diventare come gli altri (con una scelta politicamente scorretta del tutto involontaria la condizione che fa la differenza per l’integrazione è il colore della pelle).
Esattamente come nel primo film anche in questa storia la location svolge un ruolo determinante. Non più Manhattan ma Parigi è il luogo prescelto, con la stessa dose di product placement comunale a cui è affiancato quello delle marche tecnologiche (questa volta più che altro Apple), rimarcando in questa maniera non tanto quale sia il tipo di bambino cui il film si rivolge ma quale sia il tipo di genitore.
Tuttavia, nonostante la sua smaccata vocazione commerciale, è impossibile non notare come questi due lungometraggi dedicati ai puffi siano tra i prodotti per l’infanzia più azzeccati degli ultimi anni, costruiti in un equilibrio quasi magico tra gag fisiche per risate di pancia, gag verbali per risate minimamente più elaborate, piccole strizzate d’occhio al pubblico dei genitori (anche qui ci sono un paio di battute incomprensibili ad un bambino ma chiare per un genitore giovane) e la creazione di un mondo in cui magico e reale si fondono come analogico e digitale. Ancora una volta prodigi della computer grafica come il gatto Birba (più vero del vero) o l’interazione tra umani e personaggi digitali stupisce e soprattutto crea un ponte inedito tra finzione e realtà, portando la prima nella seconda.

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